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Il giro del… gelato in 80 minuti
Autore: Elisabetta Di Carlo
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Era sempre così, da bambine. Si litigava di continuo. Io e Francesca eravamo come cane e gatto, non c’era mai niente che andasse bene a tutte e due. Litigavamo per le palette e i secchielli sulla spiaggia, poi crescendo litigavamo per i vestiti delle Barbie, poi per i compiti, poi per le feste, poi per i ragazzi. Eravamo troppo amiche, per non litigare. Siamo cresciute insieme: stessa città, stessa via, stesso palazzo, quindi: stessa scuola, stessa classe, stessa chiesa per il catechismo, stesse amicizie e stesse passioni. Ma soprattutto, stessi gusti. Se c’era una cosa sulla quale avevamo litigato sempre, era il gelato. Il cono crema, pistacchio e cioccolato. Da piccole, litigavamo perché quello dell’altra sembrava sempre più grande, poi abbiamo litigato perché il cono dell’altra era più bilanciato, poi abbiamo litigato perché c’era più o meno panna. Da grandi, donne adulte e madri, avevamo smesso di litigare, ma tra noi era nata una sfida, che ci faceva di continuo “scoprire” qualche gelateria che faceva una cioccolata fantastica, un pistacchio che non s’era mai visto o una crema che nessuno aveva provato mai. Era un gioco, il nostro, ma mica poi tanto, perché restava sempre in noi il ricordo di quelle belle litigate dell’infanzia, quindi anche se ci scambiavamo le “scoperte” con il sorriso sulle labbra, era come se stessimo ancora litigando. Fino a quel venerdì 17, nel quale tutto cambiò. I nostri figli stavano facendo i compiti (anche loro stessa età, stessa via, stessa scuola, etc..), e tra le prove Invalsi da fare a casa per prepararsi all’esame di terza media, c’era una domanda di cultura generale: “dove è nato il gelato?”. E c’erano quattro alternative: a) in Italia, b) in Grecia, c) in Francia, d) in Cina. Mio figlio aveva appena letto la domanda ad alta voce, che Francesca urlò: «È la “d”, la Cina… visto che avevo ragione io da bambine? È la Cina, scrivi “d”».
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Elisabetta Di Carlo. Teramana, classe 1966, giornalista professionista. È cresciuta coltivando la passione per il giornalismo, si è formata collaborando con «il Centro» fin dalla nascita del quotidiano abruzzese, prima di passare alla redazione teramana di TeleAbruzzoRegionale. Per quasi un decennio corrispondente dell’Ansa da Teramo, è stata redattrice di cronaca per la redazione teramana de «Il Messaggero», quindi ha gestito l’ufficio stampa della Asl di Foligno e del Centro Multimediale di Terni, prima di tornare in Abruzzo quale co-fondatrice e caporedattrice del mensile «Il Cittadino». Ruolo, quello di caporedattrice, che ha mantenuto anche quando dall’esperienza del mensile è nato, per gemmazione, il quotidiano «La Città». Dopo dieci anni di giornalismo scritto, è tornata alla tv, lavorando prima per Teleponte, quindi per VeraTv. È coordinatrice e anima del sito certastampa.it. Ha avuto la soddisfazione di vincere il Premio Teramo per il racconto inedito (nella sezione dedicata a un autore abruzzese) e il Premio Polidoro per il giornalismo.