Autore: Stefano Cianciotta
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Da bambino avevo stilato persino una mia speciale classifica sui gusti delle regioni italiane. I turisti campani preferivano la crema, la nocciola e il pistacchio, i veneti andavano pazzi per la stracciatella. I romani di Roma Est amavano la fragola, quelli di Roma Nord e i pariolini il limone. I turisti che mi davano più soddisfazione erano i napoletani: crema, nocciola e ‘ngoppa a panna, per favore. Erano i miei preferiti. Li adoravo, con quella pronuncia sguaiata che la dolcezza del gelato rendeva morbida e musicale. E poi c’erano gli stranieri. I tedeschi del Nord sceglievano il limone, i bavaresi crema e cocco, gli austriaci la vaniglia. Gli americani, invece, chiedevano sempre tanta panna. Coppe grondanti di panna montata. Mi erano simpatici, perché – non so se lo avete capito – a me la panna è sempre piaciuta, ma nascosta in un cantuccio, a bagnare e inumidire l’asperità del cono, che con la panna dentro diventa morbido e sensuale. Venne poi la volta dei russi, che innaffiavano lo champagne con praline di cocco. Polacchi e cechi, i nuovi turisti dell’Europa unita, vanno pazzi per la frutta, con gusti eccentrici, tipo mango, frutta della passione, tè verde. Gli svizzeri, soprattutto i nipoti degli emigrati, chiedono la cioccolata in tutte le varianti possibili.
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Stefano Cianciotta. Docente a contratto di Comunicazione di Crisi aziendale all’Università di Teramo, consulente della Scuola di Formazione del Ministero della Difesa e della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, svolge attività di consulenza aziendale e di formazione manageriale sul Crisis Management e sulla innovazione delle organizzazioni. È opinionista economico dei quotidiani «Il Foglio» e «Il Messaggero», e all’interno dei programmi televisivi Uno Mattina (Rai) e Studio24 (Rai News 24).